Quando il riscaldamento "pesa" più delle auto
31 marzo 2021
Si è portati a pensare che la stragrande maggioranza dell'inquinamento arrivi delle automobili in giro per le città. Ma la città di Biella ha fatto un'interessante scoperta, monitorando i dati forniti dalle due centraline che rilevano la presenza di PM10 in città.
Proprio nei giorni del lockdown del 2020, quando tutti eravamo chiusi in casa e quindi con il traffico praticamente azzerato, vi era una maggior concentrazione di PM10 rispetto allo stesso periodo dell'anno. Questo fa presupporre che i cittadini, essendo a casa, abbiano utilizzato maggiormente gli impianti di riscaldamento e che proprio questo abbia avuto un'incidenza maggiore sull'inquinamento rispetto anche al traffico delle auto.
Le nostre città, con gli attuali stili di vita, implicano un grande consumo di risorse, anche energetiche. Il settore del riscaldamento e del raffrescamento è uno dei più energivori con conseguenze impattanti sui livelli di inquinamento.
Paolo Testa, ANCI - Associazione Nazionale dei Comuni Italiani
Come aveva evidenziato Paolo Testa, Capo Ufficio Studi di ANCI, il ruolo delle amministrazioni cittadine di fronte alle sfide ambientali è cruciale.
Secondo i dati diffusi dall’IEA (International Energy Agency), già nel 2016 le città erano responsabili del 70% delle emissioni climalteranti correlate alla produzione di energia al livello globale, e il crescente processo di concentrazione urbana porterà un’accelerazione di questo fenomeno.
I Comuni e le Città Metropolitane in Italia sono già protagonisti nel contrasto al cambiamento climatico, come dimostrano le molte azioni in atto sull’efficienza energetica e la mobilità sostenibile.
Il teleriscaldamento è la soluzione più efficiente per il riscaldamento degli edifici, sicura, economica ma soprattutto rispettosa dell'ambiente, della salute e della qualità di vita dei cittadini. Infatti, grazie alla produzione centralizzata, rende possibili significativi risparmi economici e una drastica riduzione delle emissioni di CO2.
Le centrali possono essere alimentate a gas oppure a biomasse, in questo caso riducendo ulteriormente le emissioni nell’atmosfera.
La rete di teleriscaldamento di Biella fornisce calore a oltre 270 edifici, con un potenziale ancora allacciabile di altri 200, ed eroga oggi un totale di circa 60 GWh all'anno di energia garantendo una riduzione di oltre il 30% delle emissioni rispetto ai sistemi di riscaldamento tradizionali, paragonabile alla piantumazione di 270.000 alberi in città.
Negli ultimi anni sono stati significativi gli investimenti fatti da ENGIE a Biella per rendere il sistema sempre più performante e vogliamo continuare su questa strada.
A partire da questa estate verranno sostituite tutte le caldaie obsolete con delle nuove caldaie ad alta efficienza, capaci di migliorare i rendimenti dell'impianto e ridurre ancora di più le emissioni.
Dal 2022 ci sarà un'estensione della rete alla zona Nord Est della città, l'unica ad oggi non servita, in modo da coprire così tutto il territorio e aumentare del 20% l'energia erogata e le utenze servite.
Agli utenti si vuol dare la possibilità di un efficientamento totale dei condomìni, proponendo oltre all'allacciamento alla rete anche la realizzazione di lavori di riqualificazione energetica usufruendo del Superbonus 110%.
ENGIE è il terzo operatore in italia nel settore del teleriscaldamento, nel quale è attiva con 15 reti per oltre 130.000 abitanti serviti.
II nostro obiettivo è quello di rendere il sistema sempre più efficiente, affidabile e green per i cittadini, perché più siamo ad agire con soluzioni e comportamenti sostenibili meno pesiamo sul pianeta.
Matthieu Bonvoisin, Direttore District Heating & Power di ENGIE Italia