Clima & Natura
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Spreco alimentare responsabile di oltre 3.3 miliardi di tonnellate di CO2

Da consumarsi oltre la data di scadenza

La lotta allo spreco alimentare si trasforma in una moda

Il 9% da sprechi dei consumatori

Da consumarsi oltre la data di scadenza

Prima di varcare la soglia di “Sir Plus”, bisogna scordarsi di consultare la data di scadenza di ogni prodotto. Perché tutto quello che è esposto sugli scaffali è rigorosamente e orgogliosamente scaduto.

Ma “Sir Plus” non lo nasconde, anzi, è il vero vanto di questo supermercato nell’elegante quartiere berlinese di Wilmersdorf, il primo al mondo dove il cibo è oltre la data di scadenza.

È l’idea di Raphael Fellmer, imprenditore che da anni si batte per il “saver food”: la lotta allo spreco alimentare che vorrebbe trasformare in una moda, esattamente come il vegan e il bio sono riusciti a fare.

LE ORIGINI DEL “SAVER FOOD”

Tutto nasce una quindicina di anni fa, quando Raphael parte insieme a tre amici per un viaggio intorno al mondo che ha una sola regola: zero spese e adattarsi a mangiare quello che gli altri non vogliono più.

È un training utilissimo per scovare prodotti buttati appena scaduti, ma ancora ottimi, sostanziosi e soprattutto gratis. Nulla di quanto esposto sugli scaffali di Sir Plus ha superato la scadenza così tanto da renderlo pericoloso, e comunque ogni singolo prodotto viene aperto e controllato dal personale, tenendo per buono solo quello presentabile e ancora commestibile.

A quel punto, sulle confezioni compare il timbro “gerettet”, ovvero salvato dal cassonetto differenziato, accompagnato dal prezzo, che è esattamente la metà di quanto riportato dall’etichetta originale, conservata per dimostrare che la data di scadenza è passata da un pezzo.

Così, baguette imbustate dieci giorni prima, biscotti scaduti all’inizio dell’anno e succhi di frutta che hanno superato indenni l’estate, una piccola parte degli oltre 10 milioni di kg di cibi destinati all’immondizia raccolti in cinque anni di attività, sono diventate l’ultima passione delle massaie berlinesi, che dal giorno dell’apertura fanno la fila alla cassa, ma solo per adesso, visto che la prossima mossa di Raphael è la consegna a casa.

LO SPRECO ALIMENTARE

Il Saver Food può sembrare una posizione estrema ma è in realtà una delle diverse tattiche che possono concorrere a determinare un’efficace strategia di contrasto al cambiamento climatico.

Secondo diversi studi lo spreco alimentare è responsabile di almeno il 6% delle emissioni globali di gas serra: di questi il 25% deriva da cibo che non viene mai consumato, il 15 % da sprechi nella filiera alimentare, il 9% da sprechi dei consumatori.

Un report ancor più recente delle Nazioni Unite ha evidenziato come il dato sia probabilmente ancor più significativo. Difatti, lo spreco alimentare potrebbe essere responsabile fino all’8-10% delle emissioni: si parla di 931 tonnellate di spreco alimentare nel 2019 – il 61% provocato in casa, il 26% dalla ristorazione e il 13% dalle vendite.

Lo spreco alimentare è responsabile di oltre 3.3 miliardi di tonnellate di CO2: questo significa che l’energia impiegata per la produzione, la mietitura, il trasporto e il packaging di quel cibo che poi non viene consumato viene utilizzata inutilmente.

COME INTERVENIRE

Evitare le emissioni di CO2 è qualcosa che possiamo fare anche intervenendo sulle nostre scelte di consumo. Ad esempio, iniziando a organizzare diversamente il nostro frigo possiamo assicurarci di evitare il deperimento di alimenti conservati in modo inappropriato.

Scopri qui tutti i consigli su come disporre gli alimenti per un consumo più efficace. Un altro utile consiglio è quello di acquistare la spesa ogni 3-4 giorni, evitando scorte settimanali o mensili dei prodotti: acquistare cibi freschi pianificando i propri pasti è un modo efficace per assicurarsi di comprare il giusto quantitativo, per la giusta quantità di pasti alle quale dobbiamo provvedere.

In ultimo, acquistare prodotti anche se non “esteticamente” perfetti è un modo per salvare alimenti buoni dallo spreco, evitando che restino invenduti.

Non c’è bisogno di visitare “Sir Plus” per nutrirsi in maniera green e rendere la propria alimentazione più “leggera” per il Pianeta: tutti noi possiamo fare la nostra parte, imparando piccoli gesti che ci aiutano a fare la differenza.

Scopri sul nostro sito ulteriori tips energetici e scopri come evitare gli sprechi di energia… e di CO2.

#PiùSiamoMenoPesiamo


FONTI:

https://sirplus.de

https://www.businessinsider.de/gruenderszene/food/sirplus-schliesst-alle-maerkte-lebensmittel-retten-e

https://www.unep.org/resources/report/unep-food-waste-index-report-2021

https://ourworldindata.org/food-waste-emissions