Gli italiani si confermano "prosumer"
23 giugno 2021
Produttori e consumatori evoluti di energia: in Italia siamo sempre più green.
Dopo gli hippie degli anni 60, accomunati dal desiderio di pace nel mondo, gli yuppy degli anni 80, concentrati sulla ricerca della propria affermazione professionale, e i più recenti hipster, giovani con un interesse comune verso moda e cultura, vi è oggi la figura del ‘Prosumer’.
Termine nato dalla crasi tra le parole inglesi producer e consumer, il prosumer identifica una persona molto attiva nella salvaguardia del pianeta che produce autonomamente energia rinnovabile per i propri consumi, immettendone l’eccesso in rete.
Nel 2025, già un milione di italiani potrebbe scegliere di autoprodurre energia verde (dato del Politecnico di Milano).
I prosumer quindi sono una sorta di ordine sociale, specchio dell’era green & blue, che finalmente sta contagiando il mondo, perlomeno occidentale, e che in Italia è a tutti gli effetti un orientamento destinato ad affermarsi.
Abbiamo esaminato più a fondo il profilo dei prosumer attraverso un sondaggio rivolto alla community Instagram.
Dal sondaggio emerge che il 52% del campione si ritiene molto green, tanto da pensare di installare sul tetto della propria abitazione un pannello fotovoltaico (93%) o da immaginarsi di condurre una vita totalmente plastic free.
Esiste però una percentuale del 54% che dichiara di spostarsi in auto o in moto e oltre il 25% afferma di volersi rifornire da fonti di energia rinnovabile, purché, oltre a salvaguardare il pianeta, vi sia un risparmio anche in bolletta.
Secondo il 75% del campione, il Prosumer crede fermamente nell’innovazione tecnologica come chiave di svolta per contrastare i cambiamenti climatici e fa scelte consapevoli e informate anche in ambito moda e alimentazione.
Acquista infatti capi provenienti da origini organiche/vegetali o frutto di up-cycling, alimenti a Km 0, riducendo al minimo il consumo di alimenti di origine animale.
Il Prosumer utilizza acqua, condizionatore e riscaldamento con scrupolosa attenzione verso l’ambiente. Nativo digitale, o più semplicemente a favore delle innovazioni tecnologiche, vive la tecnologia come parte integrante del proprio quotidiano. Che i Prosumer sia una categoria sociale destinata ad affermarsi lo conferma il sondaggio: ben il 65% dei rispondenti ha ammesso di sapere che cosa sia una comunità energetica (diventata realizzabile a norma di legge in Europa solo dal 2019 e in Italia dal 2020).
Una comunità energetica, per chi non lo sapesse, è un insieme di prosumer che insieme immettono nella rete elettrica pubblica l’energia in eccesso autoprodotta da pannelli fotovoltaici domestici.
La figura del “Prosumer” è centrale nello scenario del mercato fotovoltaico residenziale in Italia, che ha registrato, infatti, negli ultimi anni un progressivo trend in crescita.
Si stimano circa 60.000 impianti fotovoltaici sotto i 20 kWp l’anno sino al 2030. Inoltre, per effetto dei recenti provvedimenti governativi (meccanismo della Cessione del Credito applicato alla Detrazione del 50% - Bonus Casa - e superbonus110%), ci si attende un forte sviluppo nel biennio 2021-2022.
In un impianto fotovoltaico il Prosumer, oltre a autoconsumare l’energia solare prodotta e immettere in rete la parte rimanente, grazie ai sistemi di “storage” può aumentare il suo autoconsumo, “accumulando” l’energia e utilizzandola quando gli serve (di notte per esempio).
L’energia prodotta dall’impianto FV è energia 100% digitale ovvero monitorata, ottimizzata e capace di alimentare la Smart home, casa intelligente che comporta una riduzione degli sprechi e benessere sostenibile.
La generazione di energia elettrica da fonti rinnovabili è centrale nella nostra strategia “carbon neutral” che propone modelli di produzione e consumo energetici sostenibili, innovativi e digitalizzati.