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Dichiarazione sulla crisi in Ucraina

3 marzo 2021
Il Gruppo ENGIE condanna l'invasione dell'Ucraina ed esprime il proprio sostegno alle popolazioni colpite.

Il Consiglio di amministrazione di ENGIE si è riunito oggi e ha discusso le conseguenze di questi eventi, che stanno mettendo a repentaglio la sovranità dell'Ucraina. Il Consiglio ha espresso viva preoccupazione in relazione a questa situazione che sta mettendo in pericolo la pace in Europa, così come la vita dei civili. Alla luce di questa situazione, il Consiglio sostiene le decisioni prese dall'Unione Europea.

Tutti i consiglieri di amministrazione concordano sui seguenti punti:

  • ENGIE non svolge alcuna attività industriale in Russia e non sono in corso progetti di investimento sul territorio russo.

  • In un momento in cui ci sono crescenti tensioni nei mercati energetici, ENGIE continuerà a dare priorità alla sicurezza dell'approvvigionamento energetico dei propri clienti. I contratti a lungo termine del Gruppo con Gazprom hanno rappresentato nel 2021 circa il 20% delle vendite e dei consumi complessivi di gas di ENGIE in tutto il mondo.

  • Se le sanzioni europee dovessero interessare le forniture russe – che rappresentano il 40% di tutto il fabbisogno europeo di gas tra tutti gli operatori – ENGIE rispetterebbe tale decisione a tutti i livelli. In queste circostanze eccezionali, i governi e le autorità di regolamentazione dovrebbero adottare delle contromisure di fronte alle fortissime tensioni attese sull'approvvigionamento per il 2022/2023 e il Gruppo lavorerebbe di pari passo con le autorità.

  • ENGIE ha un portafoglio di contratti a lungo termine con Norvegia, Paesi Bassi, Russia, Algeria e Stati Uniti, che includono una quota di gas naturale liquefatto. Il Gruppo sta cogliendo tutte le opportunità possibili per garantire la sicurezza degli approvvigionamenti.

  • Per quanto riguarda il progetto Nord Stream 2, che ENGIE ha contribuito a finanziare dall'aprile 2017 insieme ad altri quattro investitori europei, il Gruppo, in quanto finanziatore, è esposto per 987 milioni di euro di rischio di credito che potrebbero incidere sui suoi conti in caso di dichiarazione di insolvenza del Nord Stream 2.

Questa crisi evidenzia l'urgenza di accelerare la transizione energetica in Europa. Più che mai, ENGIE è mobilitata per supportare progressivamente la transizione verso un mix energetico meno dipendente dal gas naturale, trainato dallo sviluppo della produzione di energia rinnovabile e di gas rinnovabili (come idrogeno verde e biometano).